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...per la vita pratica
non
hanno una
determinazione scientifica:
sono gli oggetti in uso dove
vive il bambino,
e
che egli vede adoperare
nella propria casa
paterna, costruiti però
appositamente nelle
proporzioni adatte
al
piccolo uomo ..."
La Scoperta del Bambino
Il Metodo
Montessori
La nascita del
metodo avvenne nel 1907 nel poverissimo quartiere di S. Lorenzo a
Roma, in un "asilo" che accoglieva i bambini delle case popolari
assegnate alle famiglie più povere dall’Istituto dei Beni Stabili
di Roma, che intendeva realizzare un’opera di importante rilievo
sociale. Questa prima scuola, affidata alla giovane Dottoressa
Montessori, non prese l’avvio con l’applicazione di quello che fu
poi chiamato "Metodo Montessori", perchè fu proprio lì che il
metodo nacque, trasformando una iniziativa sociale in un
"laboratorio sperimentale di psicologia infantile" (la definizione
è della stessa Montessori).
Ed è da quella ormai storica esperienza che il metodo, grazie ai
suoi successi all’epoca apparsi "miracolosi", si diffuse in tutto
il mondo con straordinaria rapidità nel giro di pochi
anni.
Si può dire in
grande sintesi che il valore dell’opera di Maria Montessori
è:
- scientifico:
perché frutto non di una teoria educativa ma di lunghe e ripetute
esperienze condotte con metodo sperimentale e puntualmente coronate
da successi. Infatti, applicato nel suo autentico spirito, il
metodo ha sempre conseguito risultati eccezionali con bambini
ricchi e poveri, di razze religioni e gradi di civilizzazione
diversi.
- pedagogico: perché rappresenta una vera rivoluzione nel campo
dell’educazione nel collocare l’adulto, il bambino e l’ambiente in
ruoli del tutto opposti a quelli tradizionali.
- didattico: perché dà all’insegnante una ricca gamma di strumenti
scientifici per aiutare lo sviluppo spontaneo dell’individuo, nel
rispetto delle leggi naturali che lo governano offrendo la cultura
all’esperienza concreta e sottraendola ad un astratto insegnamento
nozionistico.
- di promozione umana: perché corrisponde a profonde esigenze
dell’uomo: libertà, uguaglianza, diritto al rispetto della persona,
giustizia sociale, anelito alla pace. "Il mondo è una nazione unica
e l’arma della pace è l’educazione", ella scrisse negli anni
‘30 con precorritrice intuizione pacifista che, per due volte, le
valse la candidatura al Nobel per la pace.
- di grande attualità: perché colloca l’uomo in una prospettiva di
"educazione cosmica", al fine di costruire personalità responsabili
del rispetto, della protezione e dell’evoluzione
dell’umanità.
Il bambino è il
"padre dell'uomo", diceva la Montessori: questo concetto sintetizza
efficacemente la presa di coscienza delle potenzialità del bambino
al momento della sua nascita, e della sensibilità e rispetto che
debbono accompagnare la sua crescita, fin dai primi attimi di
vita.
L’adulto non deve
imporre strutture educative rigide e modelli precostituiti, ma deve
stimolare il bambino ad autoeducarsi, osservandolo, scoprendone e
indirizzandone le energie vitali, aiutandolo a "fare da sé".
Fondamentale è la costruzione di un ambiente a misura di bambino,
nel quale il fanciullo possa arrivare alla conquista "spontanea"
della scrittura, della lettura, dell’aritmetica e al tempo stesso
sviluppare le proprie capacità pratiche: il lavare, il riordinare,
la cura della persona.
Qualche leggenda da sfatare
- Il metodo Montessori sviluppa la possibilità di scegliere, ma non
è anarchico.
- Non è vero, come talvolta si sente dire, che nelle scuole che
seguono il metodo, il bambino faccia quel che vuole: in realtà, "fa
il lavoro che vuole", seguendo la propria spinta interiore ad
apprendere, nel rispetto di regole nate dallo stare con gli
altri.
- Non è vero che i bambini usciti dalle scuole montessoriane non
sappiano inserirsi nelle scuole tradizionali: è dimostrata una loro
capacità di relazionarsi positivamente ed una sicurezza nelle
proprie possibilità che li rende perfettamente in grado di
adattarsi anche ad un ambiente meno creativo.
- Non è vero che i bambini montessoriani siano irrequieti in casa:
anzi, quando le loro energie creative sono sviluppate nell’ambiente
adeguato, il loro rapporto con la famiglia segue di più ritmi
naturali e sereni.
- Non è vero che le scuole montessoriane costino alla collettività
più delle scuole tradizionali: in effetti, al di là
dell’investimento iniziale nel "materiale di sviluppo", il costo di
gestione è identico a quello di una scuola "classica".
- Non è vero che gli insegnanti montessoriani si affatichino più di
quelli tradizionali: al contrario, l'atmosfera serena e
collaborativa che caratterizza queste scuole consente una
dimensione umana, lavorativa e professionale non stressante, anzi
gratificante.
L'efficacia del metodo educativo
Montessori è dimostrata anche da un articolo pubblicato sulla
rivista "Wired" (n.31, Settembre 2011, pp.66-71):
"Basta fare una
rapida ispezione nei c.v. delle menti migliori della
generazione-internet (...) e la dama di Chiaravalle figura
puntualmente scorrendo i trascorsi di personalità come i fondatori
di Google, Larry Page e Sergey Brin, dell'inventore di Amazon, Jeff
Bezos, del prodigio dei videogiochi, Will Wright, del titolare di
Wikipedia, Jimmy Wales, ma anche del rapper Sean "P.Daddy" Combs, o
di imprenditori di vertice come Henry Ford o Katharine Graham e di
divi come George Clooney, Helen Hunt, del super mago David Blaine
fino a celebrity come Jacqueline Kennedy e Chelsea
Clinton."
Nello stesso
articolo viene inoltre citato uno studio del London Times che
dimostra che gli alunni Montessori hanno maggiori possibilità di
successo nella vita, poichè primeggiano nei test per attenzione,
puntualità, reattività, iniziativa, responsabilità e capacità di
adattamento.